Boleos, ochos, sacadas non esistevano nei primi decenni del secolo scorso. I principi di circolarita' ed i movimenti fuori dall'asse di equilibrio sono stati sviluppati da Naveira e collaboratori studiando il modo di ballare "apilado" dei vecchi milongheri. Ma allora il tango tradizionale quando e dove finisce? Tra parentesi, qualcuno puo' dirmi dove, tra il Miles Davis di "Miles Ahead" e quello di "Tutu'", finisce il jazz e comincia il rock? Ed esattamente a che punto, tra Monet e Kandinski, l'arte si puo' cominciare a chiamare astratta? Insomma mettiamocela via: in nessuna forma d'arte, tanto piu' se di origine e matrice popolare come il tango, puo' esistere una distinzione netta tra tradizione e innovazione. La cultura e' tale solo se accetta questo dato di fatto, se si evolve e si modifica continuamente, e soprattutto se rifiuta le definizioni rigide ed i confini fisici, geografici e soprattutto mentali.
Negli ultimi dieci anni, insieme a Lidia ho seguito e riseguito stage e lezioni con artisti che vengono da molti considerati come i padri del "Tango Nuevo", come C. Frumboli, S. Arce, F. Moreno, G. Naveira, D. Frigoli, P. Veron e altri. Ebbene, in ciascuno di loro ho potuto constatare un grande interesse per la ricerca di nuovi movimenti e lo sviluppo di nuove metodologie didattiche, o nuove contaminazioni. Ma insieme a tutto ciò ho registrato il rifiuto nettissimo del concetto di "Tango Nuevo".
Ma allora viene da domandarsi: se i persino i piu' grandi innovatori del tango di oggi rifiutano questa definizione, perche' la si sente usare ancora così' frequentemente? Mi sono dato due risposte: La prima, perche' fa comodo a molti organizzatori e a molti insegnanti (anche autorevoli). Infatti, permette ad alcuni di farsi forieri del "vero tango" (quello con la "T" maiuscola, quello "puro" e "tradizionale") e ad altri di indossare la maglia di interprete del tango nuovo ed innovativo. Abili operazioni di marketing, insomma.
La seconda risposta e' che e' infinitamente piu' facile caratterizzarsi e caratterizzare un modo di ballare con un'etichetta, piuttosto che seguire un percorso di ricerca personale lungo e laborioso, che ci spinge a continuare a studiare e a rinnovarci.
Buon anno e buone tandas a tutti!
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